Orbite umane incrociate [intorno al mercato immobiliare torinese]
Grazie al lavoro di ricerca alloggi in locazione con Synergica, incontro tante storie che sto raccogliendo in qualche filastrocca. Quello che scrivo è molto verosimile a quello che succede, magari unisco in un’unica vicenda episodi capitati a più persone, famiglie o singoli, ma tutto quanto parte da situazioni reali e trovare casa, soprattutto per chi è straniero, anche se nel complesso ha un buon reddito, sembra essere diventato più complicato che mai.
Il signor Hamisi
Ho incontrato il signor Hamisi, poveretto, è proprio in crisi: lavorerà fino a maggio, poi, con un po’ di coraggio, chiederà il rinnovo del contratto.
Elèna
Ieri mi ha cercato Elèna che l’italiano parla appena, anche lei vorrebbe un trilocale dove stare con una connazionale.
Un signore proprietario
Un signore proprietario, ormai ricurvo perché quasi nonagenario, possiede palazzine, alloggi, autorimesse e, proprio oggi, ha acquistato un podere dove appoggiare il suo flaccido sedere.
Lo sfratto
Mettiamo in chiaro un fatto: quando avviene uno sfratto, la procedura richiede mesi, circa dieci di media è la tesi.
Mohammed
All’incirca dopo pranzo quando resta mezzo dito di avanzo nella tazzina da caffè, mi chiama sempre Mohammed:
La famiglia Di Giù
Dice sempre: “Perché gli italiani, quegli onesti e cristiani, non aiutate mai? Mica sono tutti usurai! Forse perché son meglio gli immigrati, clandestini con i loro reati?”
Karima e Dino
“Pronto?” “Sì, ciao, ti chiamo contenta di vivere ancor dopo il volo dal secondo piano di casa, spinta dall’ex. La caduta al duro suolo ha compromesso, non dico per finta, la memoria breve e la vista (solo dall’occhio destro). Ancora fatico a parlare e non ricordo che dico.