Sulla soglia
C’è stato un momento l’altro giorno dove il naso ha intercettato contemporaneamente due odori molto distinti.
C’è stato un momento l’altro giorno dove il naso ha intercettato contemporaneamente due odori molto distinti.
Sulla cresta dell’onda
ho viaggiato a vele spiegate
tra sole e linea d’ombra
tra vento e mareggiate.
Filastrocca divulgativa sull’emergenza climatica e sui fenomeni che non capiamo ancora tanto bene perché in pochi li spiegano come si deve.
Ho incontrato il signor Hamisi,
poveretto, è proprio in crisi:
lavorerà fino a maggio,
poi, con un po’ di coraggio,
chiederà il rinnovo del contratto.
Ieri mi ha cercato Elèna
che l’italiano parla appena,
anche lei vorrebbe un trilocale
dove stare con una connazionale.
Veloce e tagliente la chiglia
passa sopra a ogni conchiglia
chiusa nei bui fondali
miei esistenziali.
Vedere l’orizzonte per pria volta
rende la rossa emozione mitica,
e scorger la natura che ascolta,
selvaggia, inebriata e unica,
Mettiamo in chiaro un fatto:
quando avviene uno sfratto,
la procedura richiede mesi,
circa dieci di media è la tesi.
Sceso che sono a terra al porto
con la nausea ferma che assalta
le viscere, desidero conforto.
Maleodorante e secca risalta
All’incirca dopo pranzo
quando resta mezzo dito di avanzo
nella tazzina da caffè,
mi chiama sempre Mohammed:
Nell’anno della bonaccia
dalla Cina all’intero mondo
è iniziata la caccia,
immobili, verso il fondo
Da tempo immemore
non sgranchisco il femore
solcando il caro mare
che vedo naufragare.
Dice sempre: “Perché gli italiani,
quegli onesti e cristiani,
non aiutate mai?
Mica sono tutti usurai!
Forse perché son meglio gli immigrati,
clandestini con i loro reati?”
“Pronto?” “Sì, ciao, ti chiamo contenta
di sopravvivere ancor dopo il volo
dal secondo piano di casa, spinta
dall’ex. La caduta al duro suolo
ha compromesso, non dico per finta,
la memoria breve e la vista (solo
dall’occhio destro). Ancora fatico
a parlare e non ricordo che dico.
Da parecchio tempo si aggira in città
qualcosa più concreto di un’idea,
diciamo pure una progettualità,
che “progetto”, tapino, in assemblea
suona provinciale, su. Questa entità
par’esser diventata panacea
d’ogni pena cittadina: studenti,
vi creiamo posti letto, contenti?