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Il signor Hamisi

·140 parole·1 minuto

Ho incontrato il signor Hamisi,
poveretto, è proprio in crisi:
lavorerà fino a maggio,
poi, con un po’ di coraggio,
chiederà il rinnovo del contratto.

Intanto cerca una casa in affitto
per sé e la sua famiglia.
Così prendo il telefono e quando squilla
una voce dall’altra parte risponde:

“La busta paga a quanto corrisponde?
È da solo? Ha moglie e figli?
Hanno animali? Mica conigli?

“Come si chiama?
Hai detto Osama?

“No gli stranieri, ascolta,
è meglio di no questa volta,
e nemmeno le prossime e le scorse.
Per questo alloggio ci vogliono queste risorse:

cinque indeterminati a tempo pieno in s.r.l. o s.p.a.
soddisfano le esigenze della proprietà.
E poi tre garanti nostrani, saporiti e profumati,
aiuterebbero certo a stare tranquilli e beati.

Sai com’è, no? L’immobile ha il suo decoro
solo se tutti stanno a casa loro.”