Non diversamente una parola, gettata nelle mente a caso, produce onde di superficie e profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l’esperienza e la memoria, la fantasia e l’inconscio e che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione, ma vi interviene continuamente, per accettare e respingere, collegare e censurare, costruire e distruggere.
Quella mattina di dicembre 2018 la sveglia era suonata puntuale, ma la preparazione per uscire di casa era stata un po’ lenta e mettere in fila tutto il necessario per la giornata più macchinoso del solito.